[vc_row][vc_column][vc_column_text]Mia cara Milano,
Non è facile per me esprimere a parole la sensazione di grande malinconia che ho in questi ultimi tempi. “E’ un sentimento diffuso”, mi sono più volte sentita dire. Come se fosse una qualche forma di consolazione.
Sono settimane che voglio scrivere di quella passeggiata, la prima, dopo un lungo tempo. Quella passeggiata per lavoro attorno alla Madonnina. Non andavo in Duomo da tanto tempo. Durante la quarantena ho preferito rimanere a casa. Ma in realtà ero costretta dalle necessità. Mio marito in smart working nel mio studio, un bimbo molto piccolo che stava imparando a camminare, lo stato d’animo misto terrore comune a tanti, la paura per un nostro caro parente.
Giugno è finito, ma sembra passato molto più tempo.
Durante le prime settimane di quarantena ho sfogato tutta la mia ansia smontando e ridipingendo librerie, messo le mensole in bagno, montato tende, messo cornici senza foto. Riccardo nel mentre ha imparato a camminare e accumulare una serie di lividi e bernoccoli dai tentativi di capire il mondo che lo circonda. Insomma nella nostra bolla, prigione d’oro, si andava avanti. Aggrappandoci all’idea, triste, che siamo fortunati. Nonostante tutto.
Nonostante, improvvisamente, tutto diventava difficile. I servizi fotografici annullati, i matrimoni rinviati, e più leggevo le lamentele, giuste per carità, dei miei colleghi, che riuscivano a manifestare il loro sconforto apertamente, io vivevo nella mia casa. Come un forzino. Pensavo a mio figlio. Ai giochi per stimolare la sua psicomotricità, alle pappe nuove, e comunque a come cercare di passare più tempo di qualità con lui.
Mi sono scoperta nottambula, una cuoca di rosticceria siciliana, e ripreso a fare esercizi in casa. Ogni tanto un saluto con la mia cara vicina, che a causa mia avrà avuto un successivo problema di colesterolo visto che, finite le pareti da decorare, ho evocato la siciliana che è in me e ho fritto arancine e zeppole senza pietà.
E mentre tutti organizzavano webinar\zoom e incontri clandestini su internet per scoprire formule magiche di come diventare migliori nella vita, io vivevo una mia personale routine. In fondo sempre la stessa da più di un anno. Una quarantena spezzata dal lavoro ogni tanto.
Ripeto, so di essere fortunata. Eppure questa ripresa lenta mi arreca disagio. Cosa è successo? Ci ha reso migliori? Secondo me no. Il cambiamento verso un reale senso civico purtroppo non lo fa cantare canzoni stonate dal balcone, nè additare chi va a correre e tanto meno migliora quel vecchietto che interpretando una legge mi impone di mettere la museruola a Chewbecca ogni volta che prendo l’ascensore. E allora mia cara Milano, che improvvisamente ti sei ritrovata con le strade vuote e i negozi chiusi, ti chiederai chi ti ha abbandonata? Io non me la sono sentita di raccogliere tutto e andare via, anche se leggendo i post su facebook noi terrori siamo scappati giù nonostante abbiamo rubato il lavoro a quelli del nord. Nonostante gli anni duri, i lavori per sopravvivere, il mio accento che creava un pregiudizio, il mio sembrare fuori luogo dalla fashionista Milano. Eppure erano i pregiudizi di altri. Tu, mia Milano, sei stata buona con me. Hai reso possibile l’incontro con mio marito. Mi hai regalato la magnifica opportunità di imparare il lavoro che ho sempre desiderato. Ho imparato ad amarti a qualsiasi ora del giorno e della notte grazie ai turisti che volevano essere fotografati. Hai accolto due mie mostre, creato connessioni. Hai reso possibile cose che pensavo inimmaginabili. Di te mi è sempre piaciuta questa tua forte energia. Attenzione, rimarrai sempre una città piccola ai miei occhi. Lo sai, ho vissuto in città più grandi e dispersive. Tu invece sei piccola ma allo stesso tempo tanto operativa.
Nell’attesa di riabbracciarti presto attraverso le mie foto, ti auguro di risvegliarti presto.
Sempre tua,
Leonora[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_single_image image=”9324″ img_size=”large” alignment=”center”][vc_single_image image=”9317″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_single_image image=”9321″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_single_image image=”9322″ img_size=”large” alignment=”center”][vc_single_image image=”9319″ img_size=”large” alignment=”center”][vc_single_image image=”9315″ img_size=”large” alignment=”center”][vc_single_image image=”9323″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row]